
Ciò che è vero è reale.
Ciò che non è vero non è reale.
E’ un’illusione, benché sembri reale.
L’amore è reale.
E’ la suprema espressione della vita.
Nel mito che tutti conosciamo, quello di Adamo ed Eva, è racchiuso uno dei più grandi insegnamenti che puntualmente abbiamo frainteso.
E’ la storia di tutta l’umanità, composta da un unico essere vivente. E’ la nostra storia, una storia nella quale ci chiamiamo Adamo ed Eva e siamo gli esseri originari.
La storia inizia a raccontare un tempo in cui siamo stati innocenti, prima che chiudessimo cioè gli occhi spirituali.
A quel tempo vivevamo nel “paradiso in terra”, che è possibile quando i nostri occhi spirituali sono aperti e facciamo esperienza di pace e gioia, libertà e amore eterno.
A quel tempo per noi tutto era Amore e vivevamo in perfetta armonia con tutta la creazione.
Il mito racconta che al centro del paradiso c’erano due alberi: l’Albero della Vita e l’Albero della Conoscenza. Quest’ultimo era carico di frutti succulenti ma ci era stato proibito di avvicinarci ad esso.
L’Albero della Conoscenza era la tana di un serpente pieno di veleno, un altro simbolo di quello che i toltechi chiamano il Parassita: era un angelo caduto dal cielo, un messaggero di verità e amore.
Il punto è, che questo angelo caduto diffondeva un falso messaggio: la paura al posto dell’amore, la menzogna al posto della verità. Dunque il frutto dell’Albero su cui viveva, cioè la conoscenza, era avvelenato dalle menzogne.
Il serpente parlava, parlava, e noi ingenuamente abbiamo finito con il credere a tutto ciò che ci ha detto: ci siamo fidati ciecamente, gli abbiamo dato fiducia.
Mangiando la mela abbiamo mangiato la menzogna con cui la verità è stata avvelenata.
Che accade se mangiamo una bugia? Che ci crediamo e d’improvviso la bugia inizia a vivere dentro di noi.
Del resto, la mente è un terreno molto fertile per concetti, idee e opinioni, non trovi?
Fu così che le menzogne si installarono nella nostra mente, originando un grande Albero della Conoscenza nella nostra testa. Un albero che rappresenta tutto ciò che conosciamo.
L’Albero della Conoscenza è un simbolo potentissimo.
Il mito narra che chiunque ne mangi il frutto, conoscerà il Bene e il Male, la differenza tra giusto e sbagliato. Poi unirà tutte queste conoscenza e inizierà a giudicare, che è precisamente quanto è accaduto nella nostra testa.
La simbologia della mela ci suggerisce che ogni concetto è come un frutto con un seme al suo interno. Se piantiamo il seme in un terreno fertile, dal seme nascerà un albero che a sua volta darà altri frutti e potrà propagare il suo seme.
In ognuno di noi vive un Albero della Conoscenza, ossia un sistema di credenze: è la struttura di tutto ciò in cui crediamo e che pensiamo essere possibile.
Finché continuiamo a mangiare quella mela, il parassita che vive al suo interno si trasferisce dentro di noi, vivendo la nostra vita e nutrendosi della nostra fiducia.
Non siamo noi a vivere la vita ma lui la nostra.
La storia di Adamo ed Eva racconta di come l’umanità sia caduta in una ipnosi collettiva, ci dice come siamo diventati ciò che siamo e come abbiamo fatto ad ammalarci, ingerendo menzogne e veleno emotivo.
In quel momento in nostri occhi spirituali si sono chiusi e non abbiamo più potuto vedere con gli occhi della verità.
Abbiamo iniziato a percepire il mondo in un modo totalmente diverso, finendo con il concretizzare una realtà totalmente differente.
Dopo aver mangiato il frutto, abbiamo iniziato a provare vergogna e a sentirci in colpa. Con il giudizio è venuta la divisione, la separazione e il bisogno di punire e di venire puniti.
Abbiamo smesso di trattarci con amore e di rispettare e amare l’intera creazione; questo ci ha portato sofferenza ed è così che abbiamo iniziato a incolpare noi stessi e gli altri, persino Dio!
Il peccato originale quindi non è il sesso (altra menzogna). Il peccato originale è stato credere alle bugie del serpente. La parola inglese di peccato “sin”, ha il senso originario di andare contro, mettersi contro.
Tutto ciò che facciamo contro noi stessi è un peccato.
Il peccato non ha nulla a che vedere con una condanna o un giudizio morale. Peccato significa credere alle menzogne e usarle contro noi stessi.
Ora chiediti: a quante bugie dai ascolto? Chi è quella voce che parla nella tua testa, che giudica, che è piena di opinioni?
Se non ami è perché quella voce non ti lascia amare.
Se non gioisci è perché quella voce non vuole che tu lo faccia.
Se non ti manifesti per la persona che sei nella tua preziosa vita, è perché quella voce te lo impedisce.
Il Paradiso non è un luogo sconosciuto e meraviglioso che raggiungeremo (forse) un domani, a patto che obbediamo ai mille vincoli imposti dalla mente giudicante.
Il Paradiso è qui, adesso, al centro del tuo cuore e non parla ma canta, batte, vibra.
Lo senti?