Qui è dove cerco di rendere chiaro il mio concetto di coaching della viandanza, di allenamento a una sana e consapevole comunicazione a partire da esperienze in natura e week end residenziali in Toscana ma c’è un ma.
Il “ma” si chiama cambiamento e nel mio devo mettere in conto un crescente disinteresse per la comunicazione digitale in senso stretto.
Scrivo poco, scrivo mal volentieri, mi chiedo in modo sempre più insistente perché dovresti leggermi, che interesse puoi trovare in questa o in quella cosa, considerato che siamo costantemente bombardati da articoli, post “definitivi” che promettono di rivelarti “tutti i segreti per…”.
Ecco, ti confesso che io in mezzo a questo mare ci nuoto male, anzi smetto proprio di farlo e forse è per questo che da mesi ho iniziato una ricerca che mi sta portando sempre più con i piedi per terra, in senso letterale, considerato che la faccio camminando in Natura e a considerare l’intera faccenda della comunicazione digitale in modo personale e assai differente da come la ho considerata fino ad oggi.
Se dovessi dirti cosa sento dentro, io avverto un crescente desiderio di silenzio che non è assenza di comunicazione, tutt’altro: è uno scegliere di affidarsi a canali alternativi per farlo, esplorando capacità e risorse che vivono in noi.
Vedi, più faccio ricerca in questo settore, più mi accorgo che le parole che io amo molto sono state massacrate nel tempo da un utilizzo impreciso, distratto, disamorato, poco rispettoso della relazione che queste sarebbero chiamate a instaurare tra emittente e ricevente.
Il risultato è spesso un vocabolario sciatto, consunto, opaco, incapace di cogliere il nostro sentire e di trasmetterlo nel modo più fedele possibile all’altro.
Ma tant’è, la parola “capacità” richiama quella di saper fare dentro di sé uno spazio di accoglienza, un vuoto di pensiero e di giudizio, dentro il quale accogliere appunto l’altro, i suoi bisogni come le sue parole.
Ecco, in questo fare vuoto mi trovo io da mesi, nel tentativo di fare spazio, allentare, silenziare, ascoltare cosa vuole affiorare al di là delle parole e nella stessa direzione vanno le esperienze in natura che propongo attraverso week end residenziali dal forte sapore conviviale.
Il 23 settembre inaugurerò un ciclo di incontri presso l’Agriturismo Segarelli, l’ottima struttura di Luigi e Luisa in quel di Pomarance, nell’alta Val di Cecina.
Questo è il regno dell’istrice e della volpe, del tasso e del cinghiale mentre la sera si accende di stelle e silenzio lunare: la cornice ideale per le esperienze in Natura che mi propongo di fare con te.
A muovermi è il desiderio di accompagnarti in un viaggio di autoascolto, nel quale imparare a silenziare la mente e iniziare a fare esperienza del tuo potenziale così come delle tue convinzioni autolimitanti senza giudizio. Ti propongo in effetti un metodo di lavoro attraverso il quale ti chiedo di diventare l’etnografo di te stesso e di imparare a osservarti, a sentirti e a ascoltarti, come fosse la prima volta.
Attraverso esercizi, respirazioni, piccole pratiche meditative e momenti di condivisione, ti accompagno in Natura convinta che l’ambiente intatto e da sempre naturalmente votato a creare connessioni e ad accrescere l’empatia, possa stimolare il tuo viaggio.
Scopo di queste esperienze è l’affinare capacità di autoascolto ma anche le buone pratiche relazionali.
Credo infatti che da una buona capacità comunicativa (online come offline) passi la qualità delle nostre relazioni e più in generale del nostro vivere, per cui scelgo di approfondire prevalentemente questi aspetti nelle mie sessioni di coaching esperienziali in Natura così come individuali.
Se sei interessato a partecipare al week end del 23 settembre hai tempo fino a mercoledi per prenotare chiamando Luisa al 320 03 27 355 per accertarti che ci sia ancora posto in agriturismo e intanto inizia a mettere in agenda l’ultimo week end di ottobre, perché con l’arrivo delle sagre delle castagne io mi attivo… ah, se mi attivo!
Vuoi saperne di più?