Stavo lì, nel qui e ora. Da allora è sempre stato così. Quando mi siedo, non faccio altro che stare lì. Il primo punto, la chiave di tutto, è stare lì. L’unica volontà necessaria è decidere di stare lì. Non come forzatura, ma come bisogno urgente. Stare lì e accettare di ascoltare lo struggimento interiore che non ascoltiamo mai. E’ seguire l’anelito più intimo dell’anima, vivo, pulsante, che chiama anzi che grida perché non accolto.
“La custode del silenzio” A. Lumini, P. Rodari
La Viandanza è un modo di essere, una filosofia di vita, uno sguardo sul mondo.
Viandante ci sei, non ci fai: è un modo che hai di percepirti in cammino, appunto, mai davvero arrivato ma sempre in procinto di partire per nuove esplorazioni fuori e dentro di te.
Me ne sono accorta la scorsa settimana, durante il week end di coaching esperienziale che ho vissuto in compagnia di sei persone a Pomarance, nel delizioso agriturismo Segarelli.
Da qualche tempo avevo in mente l’idea della viandanza, desideravo cioè dare gambe (in tutti i sensi) al mio intento di proporre esperienze di coaching in ambienti naturali e sono felice di avere iniziato questo progetto in un angolo di Toscana mai visto prima.
Scopo della due giorni, era quello di rallentare, silenziare, iniziare a togliere, abbassare il volume, ristabilire un contatto e magari un dialogo con l’ambiente naturale percorrendolo a passo lento.
Nella mia idea di coaching, inteso come accompagnamento dolce a una pratica di auto ascolto che facilita processi comunicativi più efficaci perché capaci di sintonizzarsi sui propri bisogni e di intuirne gli altrui, si sta facendo largo l’idea che la Natura, con il suo inesauribile potenziale didattico e terapeutico, abbia un ruolo di primo piano.
Per questo sto lentamente e incessantemente ricercando angoli di Toscana capaci di regalare al viandante non solo riposo e ristoro immersi nel silenzio della natura ma anche occasioni di conoscenza di sé e dell’altro in un ambiente fortemente evocativo, che parla a ognuno di noi con la lingua universale dei primordi, degli archetipi.
Nel week end in alta Val di Cecina, il gruppo ha assaporato l’esperienza del bosco sia di notte che di giorno, mantenendo il silenzio e il passo lento, imparando a tendere l’orecchio, a sintonizzarsi sui messaggi del corpo e, nel caso, a darsi il permesso di sperimentarsi in una nuova dimensione, facendo esperienza diretta della proprie risorse.
Dalla due giorni sono tornata trasformata, lo confesso.
E’ stata una esperienza difficile da descrivere a parole e che anzi non sento il bisogno di raccontare nel dettaglio perché non è al setaccio della mente logica che desidero far passare quello che ho vissuto insieme al gruppo.
Quello che invece mi sembra sensato dirti qui e ora, è che le esperienze in Natura continueranno perché sento di trarre grande beneficio da questo metodo di lavoro.
La struttura ha infatti deciso di dotarsi di una meravigliosa yurta di 9 metri di diametro, immersa nel bellissimo bosco che abbraccia la tenuta e di ospitare al suo interno eventi, corsi, opportunità di conoscenza varie ma unite tra loro dal rispetto per l’ambiente naturale e il silenzio che qui regna sovrano.
All’interno della struttura l’energia è incredibile: sarà il legno di frassino, la luce che filtra, il verde a perdita d’occhio, fatto sta che entrandoci mi sono subito sentita bene.
Inutile dirti che mi sento molto fortunata ad essere stata invitata alla giornata e che potrebbe essere per noi una occasione di conoscenza e di scambio, oltre che una opportunità per trascorrere una domenica in un angolo di Toscana di particolare fascino. Che poi, a dirla a te, la sera se ti va di fermarti ci mangiamo una piazza in campagna, sulla bellissima terrazza vista mare dell’Agriturismo.
Insomma, la viandanza non si ferma, tant’è che il prossimo week end sarò ospite in un fascinoso casolare in campagna ad Anghiari (Arezzo), immerso in una natura a tratti selvaggia, per annusare il profumo dei suoi boschi e iniziare a immaginare i prossimi seminari di coaching esperienziale in Toscana.
Sto parlando, per intendersi, delle terre di Piero della Francesca, di una Toscana ricca di storia e cultura oltre che di una fascinosissima Natura ma non solo: all’interno della tenuta che mi ospiterà c’è un sentiero che fu percorso da San Francesco durante il suo pellegrinaggio e lungo la via si incontra una piccola cappella nel bosco dove riposò il Santo.
Come avrai inteso, sto andando in cerca di luoghi silenziosi, spiritualmente densi e intensi, dove la Natura ha ancora un ruolo di elezione e nei quali è facile sperimentarsi in comunione con l’ambiente che ci circonda e abbeverarsi alla sua inesauribile fonte di ispirazione.
Se ti va di saperne di più di viandanza e coaching in Natura, puoi iscriverti alle mie lettere in cammino oppure