Lo spazio dei gesti ordinari

da | Nov 2, 2019 | Supporto psicologico

meditazione in natura

Incontrare la meditazione, ha significato per me iniziare a incontrare me stessa, in profondità,  coltivando uno spazio in cui i gesti ordinari  aprono un varco nel nostro quotidiano “sonno”.

In questo spazio ordinario, la parola è anche immagine e poesia e si fa strumento di navigazione nel quieto osservare il respiro.

Per questo motivo, amo unire la meditazione ad attività di espressione creativa, veri e propri laboratori esperienziali in cui ci alleniamo a “riscrivere la mente”, coltivando  pensieri ed emozioni costruttivi.

La meditazione mi sta insegnando  a sentire, a percepire il momento e il luogo, assaporando qualsiasi cosa io stia vivendo, senza esclusione, migliorando la mia capacità assertiva e con questa le mie relazioni.

Per farlo, però, bisogna esser disposti a mettersi in viaggio, a lasciare la “casa” per come l’abbiamo sempre intesa, per trovarne una dentro, nel cuore.

Forse ha ragione Viktor Šklovskij quando scrive:

Bisogna strapparsi alla propria casa, al calcolo sicuro sul domani, e prendere il volo per il sé, per un’esigenza interiore, ma non come un uccello, perché gli uccelli seguono le vecchie vie; volar via come vola solo un uomo che lavora, che conosce il ritmo delle possibilità.

La prima grande possibilità che si presenta, iniziando a praticare con regolarità la meditazione, è il nostro allontanarci dalla zona di confort che ci siamo costruiti pur di non sentire, imparando a essere noi stessi.

Profondamente, intimamente, incessantemente e accade perché ci si comincia ad ascoltare  con una qualità e una profondità totalmente differenti.

Dall’ascolto deriva la capacità di centrarsi e di agire con benevolenza verso ogni essere umano, senza dimenticare che non è una strada semplice.

Perché in realtà nessuno ci ha insegnato a farlo. Abbiamo per lo più imparato che ci si deve occupare del prossimo, coltivando una certa paura nel prestarci ascolto, perché potremmo rischiare di perderci nella vastità e nella complessità che ci abita dentro.

Per questo, spesso evitiamo l’esplorazione degli aspetti della nostra vita che sono in disordine o che ci provocano sofferenza, sperando che svaniscano miracolosamente.

Alla base degli incontri di gruppo e dei laboratori di mindfulness, ci sono anche alcuni principi della Comunicazione nonviolenta di  Marshall  Rosenberg,  perché io credo che la parola sia anche immagine e poesia che si fanno strumento di navigazione nel quieto osservare il respiro.

Si tratta di una serie di pratiche volte a  trovare maggiore autenticità nella comunicazione, una maggiore comprensione, e lo stabilirsi di connessioni più profonde che risolvono i  conflitti in modo graduale ed efficace.

Secondo Marshall  Rosenberg il linguaggio e il modo in cui usiamo le parole hanno un ruolo cruciale nel riuscire a rimanere collegati empaticamente a noi stessi e agli altri.

La Comunicazione Nonviolenta si basa su quattro aspetti:

  • Auto-empatia, l’ascolto di se stessi
  • Empatia, ascolto dell’altro
  • Auto-espressione onesta, esprimere autenticamente il proprio sentire e bisogni
  • Richiesta, stimolandoci a comunicare al meglio i nostri bisogni

La Comunicazione Nonviolenta è anche chiamata Linguaggio Giraffa perché utilizza la Giraffa come simbolo in quanto è l’animale dal cuore più grande che porta all’empatia e a realizzare relazioni gioiose.

Il collo lungo della Giraffa permette di vedere lontano, le conseguenze dei nostri pensieri, parole e azioni. La controparte della giraffa, è lo  Sciacallo,  simbolo di quella parte di noi che pensa, parla e agisce in modi che ci allontanano dai nostri sentimenti e bisogni e da quelli dell’altro.

Lo sciacallo si esprime con “bisogna”, -“devi, che ti piaccia o no”, -“ciò che si deve fare è …” – “è cosi!”- “non voglio”- “fermati, basta!”- “non pensare questo”: e’ un linguaggio, cioè, che non permette alcuna scelta alla persona. Il linguaggio sciacallo uccide ogni creatività, riduce in schiavitù.

Il linguaggio giraffa invece accoglie e libera; chiede e da’ a ogni persona l’occasione di contribuire al nostro benessere, poiché esprime ciò che avviene nel cuore; non esige niente, ma propone: “Mi piacerebbe molto che tu mi facessi …, se vuoi …..”. E’ un linguaggio semplice ma difficile Quando parliamo “giraffa”, tutto ciò che diciamo o che ascoltiamo si riassume in due espressioni: “per piacere”- “grazie”.

Siamo dunque costituiti da un’essenza (parola utilizzata come sinonimo di Sè,  vera natura, giraffa interiore) pura come un diamante, e da parti.

Idealmente la nostra “giraffa interiore” dovrebbe agire come un direttore d’orchestra benevolo che crea armonia tra tutti i “musicisti” interiori, affinché ognuno possa suonare la nostra unica sinfonia.

Le caratteristiche della nostra giraffa interiore sono: calma. compassione, connessione, comprensione, chiarezza, fiducia, fluidità, solidità, curiosità, prospettiva, curiosità, disinteresse (inteso come fiducia nel processo e non attaccamento al risultato contingente).

Nei laboratori procediamo per gradi, cercando di rafforzare ogni singolo passaggio attraverso momenti di espressione artistica e/o corporea, per arrivare a intercettare la sorgente profonda da cui originano bisogni e successive frustrazioni per imparare a prenderci cura passo, dopo passo, del nostro linguaggio giraffa.

Impariamo a riconoscere e percepire in profondità i nostri sentimenti, scoprendo poi le nostre aspirazioni.

Attraverso la pratica di mindfulness, stabiliamo  un legame diretto tra i nostri vissuti e i nostri bisogni che possono essere fisiologici, emotivi o collegati  ai nostri valori più alti e nobili, imparando ad andare loro incontro, esprimendoli in modo efficace, migliorando quindi la qualità dei nostri rapporti e della nostra vita in genere.

Questo è l’ intento  con cui promuovo gli incontri di mindfulness al Podere Ciridomini..

Gli incontri hanno cadenza mensile e se vuoi scoprire la prossime date, dai un’occhiata al

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CIAO, IO SONO FRANCESCA

Sono una psicologa clinica, forest bathing trainer e mindfulness counselor.
Ho approfondito il mio interesse per l’ecopsicologia con un master in Ecoterapia e Ecologia del profondo, ma soprattutto con la scelta di vivere in un bosco.

Attualmente sono specializzanda presso l’Istituto di Psicanalisi Relazionale e Psicologia del Sé a Roma.

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Ho una laurea magistrale in psicologia clinica e dinamica, nella quale ho approfondito i benefici dell’ecoterapia e delle immersioni sensoriali nel bosco, associati alla Terapia Focalizzata sulla Compassione di Gilbert e all’ecologia del profondo. Sono coautrice dell’articolo “La psicanalisi e gli spazi verdi”, contenuto all’interno del libro Salvarsi con il verde – la rivoluzione del metro quadro vegetale che mette in luce gli aspetti terapeutici della natura in una seduta psicoanalitica.

Mi sono diplomata facilitatrice del metodo Feeding Your Demons® con Lama Tsultrim Allione, che ne è la creatrice. Si tratta di una pratica che consente un lavoro approfondito sugli aspetti distruttivi della nostra psiche, con una lettura che integra lo Dzog Chen a un lavoro gestalitico sui blocchi interiori.

Lama Tsultrim è una insegnante di buddhismo di livello internazionale oltre che l’autrice di numerose pubblicazioni. Si concentra sugli insegnamenti di Dzog Chen e sul lignaggio di Machig Labdrön, fondatrice del lignaggio Chöd.

Al Tara Mandala Center, in Colorado (USA)  ho approfondito le relazioni tra psicodharma e psicologia occidentale  acura di Lama Tsultrim Allione, da cui ho ricevuto l’iniziazione alla pratica del mandala delle dakini, con un focus specifico sul femminile illuminato.

Sono insegnante certificata di EcoNidra, con un focus specifico sulle tecniche di rilassamento in natura a indirizzo psicosintetico e sulle pratiche di consapevolezza negli stati ipnagogici.

Sono allieva della Bert Hellinger Schule, una scuola di formazione orientata ai contenuti e alle intuizioni della Hellinger Sciencia®, la scienza di tutte le nostre relazioni, fondata da Bert Hellinger, padre delle costellazioni familiari praticate e insegnate in tutto il mondo.

Ho frequentato  il  Compassion Focused Therapy – Training di 1° livello del   “Compassionate Mind – Italia”, emanazione della Compassionate Mind Foundation Inglese di Paul Gilbert.

Ho coltivato il mio interesse per l’espansione degli stati di coscienza a scopo terapeutico,  frequentando l’Awakened Mind Training presso l’Arthur Findlay College, Londra (UK), dove tutt’ora approfondisco e pratico la mediumship.

Ho studiato e praticato il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep con Charley Morley insegnante di sogno lucido e autore, tra gli altri, del libro Wake Up to Sleep: una guida pratica per trasformare stress e trauma e ristabilire un buon equilibrio emotivo. Il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep aiuta a ridurre lo stress prima di coricarsi e  a ottimizzare la qualità del sonno.

Ho approfondito gli studi con Joanna Macy alla School for The Great Turning, che mette in evidenza i punti di incontro tra saggezza personale, ecologica e spirituale per rafforzare il self empowerment e incoraggiare la guarigione del pianeta.