Sono nata in movimento, anzi oggi ti direi in volo.
Figlia di ferroviere, ho speso lunghe vacanze ad attraversare lo stivale (e non solo) in un lungo e in largo per spostarmi ora in Sicilia, dai nonni materni, ora in Germania da amici di famiglia.
Ho sempre amato il viaggio in treno, forse perché ammazzavo la noia mangiando gli squisiti panini che mi preparava nonna o forse perché col naso appiccicato al finestrino, trascorrevo le ore a vedere i paesaggi dentro cui inventavo storie, scorrere davanti ai miei occhi curiosi.
Viaggiatrice, si, nell’animo. Ospite in ogni luogo, mai del tutto a casa ma comunque sempre a mio agio, comoda, divertita in un certo senso e anche incuriosita dalle innumerevoli novità che ogni nuova geografia mi propone.
Nata e cresciuta a Firenze, venivo percepita come la siciliana per le mie evidenti radici meridionali, trasferita a Pescia mi percepivano come la fiorentina che ha vissuto in Germania, quando poi mi sono trasferita all’Elba, sono tornata ad essere “quella di Firenze”. Questa incredibile commistione di luoghi ed esperienze, ha finito con il crescermi un po’ cosmopolita nell’animo, con la sensazione di essere sempre un ponte tra diverse situazioni: un ibrido, qualcosa che sta qua ma che sta anche là, che si muove, appunto, che ha radici ma anche ali… difficile spiegarlo, ammetto.
Certo che questo mio gitanesimo di fondo, non poteva che comportare che avrei presto sentito l’esigenza di mettere le ruote (e le ali) anche al FravolaLab e di farlo diventare itinerante, di presentargli i vari paesi dell’isola, ognuno con le sue tipicità e le sue caratteristiche e/o esigenze in campo comunicativo.
Senza scomodare Maometto e la montagna, io ho proprio voglia di portare in giro il mio pensiero e di mescolarlo con chi avrà voglia di fare un percorso con me.
Forse perché sento intimamente l’esigenza di confrontarmi con le persone, con le loro reali esigenze comunicative e di capire come, quanto e se i Social possano aiutarle, come credo nella maggior parte dei casi, a meglio comunicarsi e in un certo senso anche a meglio raccontare la destinazione Isola d’Elba che ha bisogno di moltissimi cantastorie, di una pluralità di racconti e volti, di esperienze e vissuti.
Mentre a Portoferraio proseguono con mia grande soddisfazione i corsi al Libraio, sto immaginando un itinerario all’interno dell’isola che in un certo senso possa anche essere esso stesso un racconto, un diario di bordo, un percorso possibile e con questo spirito sono andata a bussare al più piccolo dei Comuni elbani, i cui cittadini avevano espresso desiderio di fare esperienza dei miei laboratori.
Ho scoperto con grande piacere che i FravolaLab potranno godere del Patrocinio del Comune di Marciana Marina e svolgersi nella Biblioteca Comunale del paese, due pomeriggi la settimana.
Adesso è tempo che raccolga idee e spunti per organizzare nuovi cicli di incontri itineranti nel 2015, partendo proprio da uno dei Comuni che conosco meglio e che amo particolarmente, avendoci vissuto.
Il mio intento, lo avrai capito, non è tanto convincere le persone ad usare a spron battuto i Social, quanto quello di informarle, di fare loro conoscere le potenzialità insite in questi strumenti di diffusione, comunicazione e relazione, rendendole così libere, perché consapevoli, di scegliere se e come affidarsi alla rete.
Presto proporrò le date e gli incontri marinesi che, come nel caso del Libraio, saranno preceduti da un momento di confronto e scambio pubblici, aperti quindi a tutti, al fine di capire da vicino di cosa realmente si tratti.
Preparo la valigia perché si sa, le mie radici hanno anche ali!