“Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini. Poiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti.
Ma non potevano sottrarsi al profumo.”
(Patrick Süskind)
Avanti così, a collezionare piccoli momenti di straordinaria sincronicità, mi son detta mentre pedalavo svelta verso casa.
Ieri riflettevo sul senso delle parole di Süskind e su quanto io mi senta analogica intimamente.
L’impiccio della comunicazione, digitale per antonomasia nel suo tradurre emozioni e sensazioni, mi va stretto e capisco con sempre maggiore chiarezza che sono sempre stata e rimango una creatura tattile.
Lo si è in tanti modi, perché mica ci si tocca solo con le mani. Ci si tocca con uno sguardo, un sorriso, un cenno. Anche il cuore ha un suo tatto e lo si percepisce in modo distinto perché possiamo toccare e lasciarci toccare da un’altra persona, senza che questa abbia a sfiorarci.
E poi c’è lui, l’olfatto. Quell’insieme di input sensoriali che ci arriva dall’ambiente e che non smette di trasmettere informazioni. Che poi, se ci pensi, dietro all’espressione “mi piace a pelle”, c’è proprio l’olfatto, la possibilità di instaurare un contatto, una relazione, uno scambio umano tridimensionale.
Bene, se ieri facevo queste riflessioni, questa mattina ho incontrato Silvia, la mia amica Libraia che ha ospitato in un ambiente colorato e caldo i miei FravolaLab l’inverno scorso.
Silvia è un altro esempio di sincronicità per me e te lo spiego come posso.
Da circa un mese la mia amica ha chiuso la sua attività di libraia nel centro storico del paese.
La notizia ha lasciato a me come a molti, amarezza e un senso di abbandono: Silvia era diventata un punto di riferimento, un luogo piacevole e colorato nel quale trovarsi, anche solo per fare due chiacchiere con un amico e sulle prime la tristezza ha vinto.
Poi però, come d’incanto, ha vinto la fiducia.
In questo periodo sto sperimentando il piacere del lasciare andare. Non fraintenedermi: non significa che mi armo di cesoie e interrompo le relazioni ma che imparo ad accogliere quello che arriva per come mi arriva, senza tenere in modo forzato o disperarmi se le cose non vanno nella direzione che vorrei io. Sto realizzando infatti che c’è posto per una infinità di modi di essere e di stare al mondo e che se ci si concentra sullo stare sereni e comodi con se stessi, tutto ciò che si incontra è come un abito da sartoria pensato per le proprie esigenze contingenti.
Questo vale nel lavoro, nelle relazioni, insomma in tutti gli aspetti della vita.
Quindi un evento che sulle prime può sembrare triste e l’anticamera di una perdita, può rivelarsi semplicemente l’inizio di qualcosa di nuovo. Così la notizia della chiusura della libreria, col tempo, si è trasformata dentro di me in consapevolezza che per Silvia si sarebbero aperte nuove porte.
Ed eccoci al punto: oggi ho scoperto che proprio la mia amica, il 23 Aprile inizierà una nuova avventura in un’altra libreria (Stregata di nome e di fatto, perché la trovo affascinante come non mai) sempre a Portoferraio e ho potuto vederla in anteprima.
Cosa ho provato? Gioia che si mescolava a un’infinità di ricordi. L’odore penetrante del legno degli scaffali e gli arredi vagamente retrò, mi hanno fatto tornare bambina quando entravo nell’ufficio di mio padre e il sentore di legno e di carta mi accompagnava in un bellissimo viaggio nel mondo della mia fantasia.
Come una Alice nel paese delle sue Meraviglie, ho fatto un giro tra gli scaffali, annusato quell’aria di legno e storie e toccato i libri, tenendo a mente ancora una volta, di quanto analogica io sia e di come sia importante per me stabilire una connessione fisica con le cose che mi circondano.
Sul Web continuo a incrociare storie e persone, contenuti e mondi, intuendone la bellezza, allacciando relazioni e scambi ma è poi l’emozione di un abbraccio a restituirmi il senso di quell’essersi intuiti. E’ stato così per Annamaria, per Sara e continuerà ad esserlo con le persone che avrò l’opportunità di sentire con tutti i sensi accesi.
Ed è stato così per me anche oggi, quando ho messo piede nella Libreria Stegata di Silvia e ho capito che nonostante io sia una vorace consumatrice di e-book, niente può sostituirsi al fascino discreto di quella mescolanza di odori e colori, del frusciare lieve delle dita sui fogli, del rumore sordo che fanno i volumi quando li si sistema sugli scaffali.
A Silvia auguro semplicemente di percorrere la sua via e che continui ad alimentare la luce che le balugina negli occhi quando si vede circondata da volumi e scaffali: quasi fosse stata partorita da una enciclopedia 🙂
A noi tutti, fruitori di questa nuova libreria invece, l’augurio di incrociare spesso occasioni di incontro in uno spazio tempo dedicato al “sentirsi” con tutti i sensi accesi perché, l’ho detto, ci nutriamo anche di contatto.
A proposito di Contatto: ieri, sempre grazie alla rete, ho incrociato questo video che per me è pura poesia, ti pare?
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EL CONTACTO from Francisco Montoro on Vimeo.