Io credo che un tema troppo spesso sottovalutato, sia quello legato al nostro interlocutore.
Ci focalizziamo spesso sul cosa e sul come dire ma troppo poco sul comprendere a chi stiamo parlando.
Qui mi prendo la briga di dirti a chi parlo io, ecco.
Le esperienze individuali di digital coaching così come i week end di formazione in agriturismo a Pescia, sono generalmente indicate se sei un professionista, o aspirante tale, che cerca di trovare la propria voce, il proprio “colore” e quindi la propria via per comunicarsi al meglio, ma non solo.
In questo post ti spiego un po’ più nel dettaglio come lavoro e perché propongo esperienze sul territorio, che integro nei miei precorsi di formazione resilienti, ovvero volti a cogliere le opportunità anche e soprattutto nei momenti di crisi.
Ma cosa è la resilienza?
Resilienza» è una parola chiave per interpretare l’attuale fase di transizione, un termine per lo più attribuito alla metallurgia, e sarà per questo che ha il fascino magico-alchemico evocativo dell’oro. Può definirsi come l’arte dell’adattamento al cambiamento, volgendo le incertezze in opportunità e i rischi in innovazione.
Per innovare oltre all’autostima serve appunto resilienza, modalità della mente e della psiche umana di reinventarsi e rigenerarsi. Dagli studi di fine anni Ottanta della psicologa americana Emmy Werner sui casi di neonati dell’isola hawaiiana di Kauai, veniva la conferma dell’attitudine umana di far fronte alle difficoltà della vita in contesti sociali sfavorevoli. Se negli Usa la resilienza ha avuto più una connotazione psicologica, in Europa la parola si è applicata abitualmente in meccanica, metallurgia e soprattutto in agricoltura, attribuendo a un suolo la resilienza a seguito di calamità naturali, inondazioni o siccità, poiché «capace di riprendere vita, seppur sotto forma diversa rispetto a quella precedente lo shock ambientale».
Anche fuori dall’originale contesto e applicata in altri ambiti, la parola indica la forza di reagire, fino a capovolgerle, alle situazioni avverse. Una persona resiliente è dunque l’opposto di quella facilmente vulnerabile, poiché in grado di adattarsi e fornire una risposta reattiva alla situazione in atto.La resilienza è una “ripartenza” sana e positiva alle spinte in un mondo sempre più interdipendente e iperconnesso: è una alternativa che indica una via d’uscita. Un’inversione di tendenza a seguito di un “rimbalzo” come indica la voce latina “resalio”. Si tratta dunque della capacità di cogliere al volo le “risalite dopo le discese ardite”.
In tempi liquidi, attraversati da cambiamenti trasversali che toccano tutti gli ambiti del nostro vivere, l’approccio resiliente risulta salvifico, perché capace di invertire la rotta e di innescare un positivo potenziamento delle qualità individuali delle persone.
Fondamentalmente io parlo a chi:
- Sia insoddisfatto di quanto fa o di come lo fa
- Vorrebbe trovare il modo di cambiare rotta e seguire le proprie passioni senza consegnare loro lo spazio del mero passatempo?
- Ami il proprio lavoro ma pensi di non riuscire a esprimerlo al meglio
- Non abbia confidenza con il mondo del 2.0 ma abbia iniziato a realizzare che conoscerlo sia fondamentale per la propria attività