Il tempo sacro

da | Feb 13, 2021 | Storie

 Vedi, noi sappiamo quello che tu insegni: che tutte le cose eternamente ritornano e noi con esse, e che noi già fummo mille volte, e tutte le cose con noi.

Tu insegni che esiste un grande anno del divenire, un anno fuor d’ogni limite grande, il quale, simile ad una clessidra, deve capovolgersi sempre, per poter scorrere ed esaurirsi. Sicché tutti questi anni sono uguali tra loro, nelle cose più grandi e nelle più piccole. “

F. Nietzsche

 

Il tempo nasce e vive con l’uomo.

Da una parte è un grande dono, un prezioso amico e consolatore, un balsamo per le ferite che aggiunge chiarezza e capacità di visione ampia delle cose osservate con saggezza e capacità riflessiva.

Dall’altra parte però è un implacabile nemico e persecutore: Kronos continua a minacciare dalla notte del mito.

E’ al tempo come esaurimento, corruzione, senescenza che si vuol sfuggire, vivendo una vita di finzioni e miseria, perché è una vita che ci separa da noi stess* e da tutto ciò che ci circonda, condannandoci all’eterna fuga.

Il tempo spaventa per il suo carattere d’irrimediabilità: non lo temiamo in assoluto tant’è che non temiamo quello ciclico della liturgia, delle grandi feste calendariali, il tempo del mito dell’eterno ritorno; temiamo il tempo storico, quello lineare che per sua natura ha una fine.

Un tempo che ci induce alla fretta, alla ricerca eternamente insoddisfatta della “felicità” mai pienamente appagata, sempre “mancante”, zoppa, imperfetta.

Una felicità che, come un metallo prezioso, sembra esistere solo allo stato impuro e ci invita a imparare ad estrarla, visitando le viscere della terra, scavando, portando in superficie la pietra nascosta per poi bollirla, distillarla, scioglierla e coagularla.

Quest’opera alchemica ci richiama a miti e tempi passati, in un nostalgico ricercare il “paradiso perduto” il senso di unità originaria, fatalmente perduto.

Quasi ovunque queste teorie del “grande tempo” si ritrovano in unione al mito delle età successive, poiché l’”età dell’oro” si trova sempre all’inizio del ciclo.

Secondo Eliade, che ha  dedicato lunghi studi alla dottrina universale dell’Eterno Ritorno, miti come quelli collegati all’inizio  dell’anno, all’allontanamento dei demoni del vecchio anno, allo spegnimento e alla riaccensione cerimoniale dei fuochi, alle processioni con le maschere, ai baccanali carnevaleschi e alle orge, sarebbero di derivazione agricola.

Tutti questi miti sono infatti incentrati sul valore mitico e simbolico della vegetazione e della sua rinascita, che  in sostanza vennero esteriorizzati in una serie di riti e usanze collegati con il cosiddetto “tempo sacro”, scandito dagli eventi celesti.

Fin dalla notte dei tempi l’uomo ha infatti scrutato il cielo, vedendo in esso un grande corpo in movimento, molto simile a un essere vivente.

Alzando il naso all’insù, questi ha potuto  ben rendersi conto di come gli astri non stessero fermi, ma fossero in continuo, benché lento, movimento.

Di certo, una tale “anima del mondo” deve essere apparsa straordinaria agli occhi sgomenti dei nostri padri, che non sapevano spiegarsene il motivo e si trovavano nella completa impossibilità di governarne il corso.

Gli uomini osservavano, e le stelle passavano, silenziose e indifferenti; il sole sembrava ogni anno “morire” e poi “rinascere”; mensilmente, la faccia della luna si oscurava per poi tornare a splendere.

Grazie alla rivoluzione del sole, la vegetazione morta rifioriva e dava il grano e la vite per il pane ed il vino, in accordo al ciclo mensile della luna la donna aveva il proprio ciclo mestruale, che ne testimoniava la fertilità. I nostri padri ruotavano sul tempo, anziché sullo spazio, come facciamo noi, che il tempo ciclico abbiamo del tutto obliterato.

Ma  per gli antichi, non poteva esistere tempo senza cielo.

Dice Platone (Timeo, 38 c): “Il tempo, dunque, ha avuto origine insieme con il cielo”.

Non si capirebbe, altrimenti, come mai il mito attribuisca Kronos la qualità di figlio a Urano.

È il cielo l’oggetto venerabile degli antichi: esso è il custode del tempo, ossia dell’ordine, poiché rispecchia l’anima universale, la cui vita è il numero e la proporzione. 

Un’anima da ricercare, a livello intuitivo, come qualcosa da smascherare nella fitta rete di pensieri, convinzioni e sentimenti che abitano il quotidiano e che rende evidente che la vita profonda si attinge dal pozzo del passato, perché è più vivo ciò che è più remoto nel tempo.

La natura  e i miti si fanno contenitori di storie e antiche saggezze e anche in questo esercitano il loro indiscusso potere ecoterapeutico, riaccompagnandoci “a casa”, in un lento viaggio al centro di noi, tra storie e leggende, culti e riti che tornano ad apparentarci con il tempo circolare, il tempo dell’eterno ritorno dentro cui si colloca il nostro personale ritorno alla nostra anima smarrita.

Un’anima, la nostra, preda di Kronos e dei fantasmi che questo genera.

Un’anima perennemente rapita dall’illusoria fuga che ci condanna a vivere una vita da clandestini di noi stessi, mai del tutto nei nostri panni, mai del tutto presenti ma sempre accerchiati, braccati da un tempo che nel suo scorrere ci allontana dall’essere.

Per questo motivo, credo che tornare a celebrare, festeggiare ritualmente i passaggi e le soglie del tempo ciclico, possa sostenerci nel viaggio di crescita e ascolto profondo, mentre tentiamo, ognuno per sé e in interdipendenza con tutto il resto, di “tornare a casa”.

 

Per approfondimenti:

A. Cattabiani “Lunario”

F. Cardini “I giorni del sacro”

M. Eliade “Il mito dell’eterno ritorno”

G. Hancock “Impronte degli dei”

F. Nietzsche “Così parlò Zarathustra”

Platone “Timeo”

 

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CIAO, IO SONO FRANCESCA

Sono una psicologa clinica, forest bathing trainer e mindfulness counselor.
Ho approfondito il mio interesse per l’ecopsicologia con un master in Ecoterapia e Ecologia del profondo, ma soprattutto con la scelta di vivere in un bosco.

Attualmente sono specializzanda presso l’Istituto di Psicanalisi Relazionale e Psicologia del Sé a Roma.

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Ho una laurea magistrale in psicologia clinica e dinamica, nella quale ho approfondito i benefici dell’ecoterapia e delle immersioni sensoriali nel bosco, associati alla Terapia Focalizzata sulla Compassione di Gilbert e all’ecologia del profondo. Sono coautrice dell’articolo “La psicanalisi e gli spazi verdi”, contenuto all’interno del libro Salvarsi con il verde – la rivoluzione del metro quadro vegetale che mette in luce gli aspetti terapeutici della natura in una seduta psicoanalitica.

Mi sono diplomata facilitatrice del metodo Feeding Your Demons® con Lama Tsultrim Allione, che ne è la creatrice. Si tratta di una pratica che consente un lavoro approfondito sugli aspetti distruttivi della nostra psiche, con una lettura che integra lo Dzog Chen a un lavoro gestalitico sui blocchi interiori.

Lama Tsultrim è una insegnante di buddhismo di livello internazionale oltre che l’autrice di numerose pubblicazioni. Si concentra sugli insegnamenti di Dzog Chen e sul lignaggio di Machig Labdrön, fondatrice del lignaggio Chöd.

Al Tara Mandala Center, in Colorado (USA)  ho approfondito le relazioni tra psicodharma e psicologia occidentale  acura di Lama Tsultrim Allione, da cui ho ricevuto l’iniziazione alla pratica del mandala delle dakini, con un focus specifico sul femminile illuminato.

Sono insegnante certificata di EcoNidra, con un focus specifico sulle tecniche di rilassamento in natura a indirizzo psicosintetico e sulle pratiche di consapevolezza negli stati ipnagogici.

Sono allieva della Bert Hellinger Schule, una scuola di formazione orientata ai contenuti e alle intuizioni della Hellinger Sciencia®, la scienza di tutte le nostre relazioni, fondata da Bert Hellinger, padre delle costellazioni familiari praticate e insegnate in tutto il mondo.

Ho frequentato  il  Compassion Focused Therapy – Training di 1° livello del   “Compassionate Mind – Italia”, emanazione della Compassionate Mind Foundation Inglese di Paul Gilbert.

Ho coltivato il mio interesse per l’espansione degli stati di coscienza a scopo terapeutico,  frequentando l’Awakened Mind Training presso l’Arthur Findlay College, Londra (UK), dove tutt’ora approfondisco e pratico la mediumship.

Ho studiato e praticato il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep con Charley Morley insegnante di sogno lucido e autore, tra gli altri, del libro Wake Up to Sleep: una guida pratica per trasformare stress e trauma e ristabilire un buon equilibrio emotivo. Il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep aiuta a ridurre lo stress prima di coricarsi e  a ottimizzare la qualità del sonno.

Ho approfondito gli studi con Joanna Macy alla School for The Great Turning, che mette in evidenza i punti di incontro tra saggezza personale, ecologica e spirituale per rafforzare il self empowerment e incoraggiare la guarigione del pianeta.