Respiro di Natura

da | Giu 4, 2020 | Storie

Quando si parla di “bagno di foresta” si tende secondo me ad enfatizzare l’aspetto della relazione e della connessione  con il bosco dal punto di vista dei suoni e delle emozioni che l’attraversare un paesaggio naturale scatena.

Mediamente a mio avviso si dimentica di dar ragione dell’origine stessa del nome, che prende ispirazione in larga parte dal fatto che entrando in un bosco si è letteralmente immersi in un mondo invisibile, ma per questo non meno importante, di informazioni e  e risorse dal grande valore terapeutico.

Sto parlando del ricco universo di biodiversità disperso nell’aria sotto forma di  polline, batteri, spore di funghi, licheni, micelio, e via dicendo studiato dall’aerobiologia, scienza multidisciplinare che sta rapidamente diffondendosi.

La presenza della ricchissima e varia  biomateria in natura, è alla base di quella che è stata chiamata l’ipotesi igiene o teoria dello svuotamento del bioma.

Si tratta di una teoria nata alla fine degli anni ’80 (più o meno in contemporanea con la nascita delle prime pratiche di shinrin-yoku) dall’epidemiologo britannico David Strachan che ha individuato nella diminuita opportunità in età precoce di entrare in contatto con agenti patogeni, il crescente diffondersi di allergie.

L’uomo in sostanza vivrebbe in ambienti resi asettici che ne inibirebbero il normale sviluppo immunitario e lo renderebbero più esposto a malattie respiratorie.

Da questo punto di vista, il camminare in natura si arricchisce di un ulteriore e importante significato, collegato alla presenza, tra gli altri, dei monoterpeni (olii essenziali nel legno che vengono emessi in forma volatile) e ioni negativi che  rinvigoriscono il sistema immunitario e hanno un effetto rilassante sul nostro sistema nervoso.

Sappiamo che la corteccia degli alberi, le foglie, gli aghi, gli steli brulicano di diversità microbica così come i terreni della foresta tutta e che, ricerche alla mano, questa ricchezza di biodiversità  si è dimostrata utile alleata nella cura e prevenzione delle così dette malattie non trasmissibili (quali diabete, tumore, affezioni polmonari, malattie croniche, infarti).

In pratica si evidenzia che la relazione con la natura ha una influenza diretta sul buon funzionamento del nostro microbiota.

Di che si tratta? Dell’insieme dei microrganismi contenuti nell’intestino umano, capaci di sintetizzare per noi vitamine e altre sostanze che aiutano il nostro organismo a svolgere le proprie funzioni quotidiane, come ostacolare l’attacco di potenziali patogeni e allergeni o supportare la peristalsi intestinale.

Il fatto sorprendente è che questa enorme quantità di batteri non lavora da sola ma è in continua comunicazione con le nostre cellule, in modo da agire proprio a seconda di quello che succede nel nostro organismo.

Data per assodata la relazione tra stress e microbiota, è semplice supporre che una riduzione dello stress (che l’andare in Natura senza dubbio promuove) possa mitigare la nostra disbiosi.

Ecco che, sguardo clinico alla mano, l’andare in Natura ci permette di ristabilire non solo un contatto vivificante, un  senso di relazione e e di appartenenza capace di lavorare a più livelli su senso di frammentazione, perdita di significato esistenziale e di scopo nella vita (che sono alla base degli stati depressivi)  ma  restituisce  anche complessità e vigore alla “stabilità anomala” della nostra microflora, che abbiamo ottenuto a suon di igienizzazioni sfrenate.

Tornare in natura, praticare bagni di foresta ed esperienze di eco-mindfulness, stabilire un contatto primigenio con la Natura capace di dare risposta all nostra innata biofilia ma in grado anche di ristabilire pressione sanguigna, buona frequenza cardiaca, rinvigorimento dei linfociti NK oltre che una ritrovata qualità del sonno, è un processo che come si intuisce è articolato e coinvolge diversi livelli di benessere.

Un benessere psicologico, fisiologico, sociale, ecologico e certamente anche spirituale che si inserisce a pieno titolo in una visione della vita, delle relazioni, del ritrovare il nostro posto nella natura, capace di restituire complessità e profondità di lettura.

Se, come dicevo poco tempo fa, abbiamo fame di senso, questo lo si recupera su più livelli, mettendo in rete saperi ed esperienze, leggendo la Natura da diverse prospettive capaci di reintegrarci e restituire spessore, complessità  e profondità alle nostre vite, troppo speso anestetizzate, sterilizzate e svuotate (di senso).

Qualcosa risuona in quello che hai letto?

 Scopri cosa possiamo fare insieme

CIAO, IO SONO FRANCESCA

Sono una psicologa clinica, forest bathing trainer e mindfulness counselor.
Ho approfondito il mio interesse per l’ecopsicologia con un master in Ecoterapia e Ecologia del profondo, ma soprattutto con la scelta di vivere in un bosco.

Attualmente sono specializzanda presso l’Istituto di Psicanalisi Relazionale e Psicologia del Sé a Roma.

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Ho una laurea magistrale in psicologia clinica e dinamica, nella quale ho approfondito i benefici dell’ecoterapia e delle immersioni sensoriali nel bosco, associati alla Terapia Focalizzata sulla Compassione di Gilbert e all’ecologia del profondo. Sono coautrice dell’articolo “La psicanalisi e gli spazi verdi”, contenuto all’interno del libro Salvarsi con il verde – la rivoluzione del metro quadro vegetale che mette in luce gli aspetti terapeutici della natura in una seduta psicoanalitica.

Mi sono diplomata facilitatrice del metodo Feeding Your Demons® con Lama Tsultrim Allione, che ne è la creatrice. Si tratta di una pratica che consente un lavoro approfondito sugli aspetti distruttivi della nostra psiche, con una lettura che integra lo Dzog Chen a un lavoro gestalitico sui blocchi interiori.

Lama Tsultrim è una insegnante di buddhismo di livello internazionale oltre che l’autrice di numerose pubblicazioni. Si concentra sugli insegnamenti di Dzog Chen e sul lignaggio di Machig Labdrön, fondatrice del lignaggio Chöd.

Al Tara Mandala Center, in Colorado (USA)  ho approfondito le relazioni tra psicodharma e psicologia occidentale  acura di Lama Tsultrim Allione, da cui ho ricevuto l’iniziazione alla pratica del mandala delle dakini, con un focus specifico sul femminile illuminato.

Sono insegnante certificata di EcoNidra, con un focus specifico sulle tecniche di rilassamento in natura a indirizzo psicosintetico e sulle pratiche di consapevolezza negli stati ipnagogici.

Sono allieva della Bert Hellinger Schule, una scuola di formazione orientata ai contenuti e alle intuizioni della Hellinger Sciencia®, la scienza di tutte le nostre relazioni, fondata da Bert Hellinger, padre delle costellazioni familiari praticate e insegnate in tutto il mondo.

Ho frequentato  il  Compassion Focused Therapy – Training di 1° livello del   “Compassionate Mind – Italia”, emanazione della Compassionate Mind Foundation Inglese di Paul Gilbert.

Ho coltivato il mio interesse per l’espansione degli stati di coscienza a scopo terapeutico,  frequentando l’Awakened Mind Training presso l’Arthur Findlay College, Londra (UK), dove tutt’ora approfondisco e pratico la mediumship.

Ho studiato e praticato il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep con Charley Morley insegnante di sogno lucido e autore, tra gli altri, del libro Wake Up to Sleep: una guida pratica per trasformare stress e trauma e ristabilire un buon equilibrio emotivo. Il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep aiuta a ridurre lo stress prima di coricarsi e  a ottimizzare la qualità del sonno.

Ho approfondito gli studi con Joanna Macy alla School for The Great Turning, che mette in evidenza i punti di incontro tra saggezza personale, ecologica e spirituale per rafforzare il self empowerment e incoraggiare la guarigione del pianeta.