Slanci d’autunno ed equilibrio emotivo

da | Ott 4, 2020 | Supporto psicologico

Tutti noi abbiamo un movimento spontaneo verso la connessione, la salute, la vitalità, così come le piante spontaneamente crescono verso la luce, come ci ricorda il Dott. Heller, autore del metodo integrato  NARM (acronimo che sta per Neuro Affective Relational Model).

Il suo è un modello terapeutico che promuove la consapevolezza somatica (somatic mindfulness) integrandola alla  psicoterapia, per sostenere una crescente autoregolazione del sistema neurovegetativo, con l’obiettivo di ricomporre l’unità funzionale tra sistema biologico e psicologico.

La cosa meravigliosa, è che il tutto avviene focalizzandosi sul presente, sul “qui e ora”, riuscendo così  a far emergere distorsioni dell’identità come carenza di autostima, senso di colpa, vergogna, giudizi negativi su di sé.

Si tratta di un approccio che è in grado di risvegliarci al nostro innato potenziale di espansione, crescita e sano sviluppo, facendo emergere in modo naturale i blocchi e le distorsioni nate in seno a un trauma che, se  da un lato ci hanno permesso di sopravvivere durante la nostra infanzia, dall’altra ci trattengono oggi dall’esprimere e manifestare il nostro pieno potenziale di vitalità.

Il problema infatti si manifesta crescendo, man mano che quelle strategie di sopravvivenza si dimostrano sempre meno efficaci a realizzare la nostra piena espressione.

E’ come se esistesse una linea di demarcazione sottile, invisibile ma non per questo meno “reale”, tra il sopravvivere e il vivere.

Da bambini il nostro compito è sopravvivere, cavarcela, ottenere sostentamento e cure di prima necessità che non siamo in grado di procurarci da soli.

Crescendo però, ci affranchiamo da questi bisogni primari e la vita tutta intorno a noi ci chiede di partecipare a un “battito più grande” a un processo evolutivo che va oltre il mangiare e il dormire, l’avere un tetto sulla testa e vivere in un contesto che non metta a repentaglio la nostra vita (ricordate la piramide di Maslow?)

E’ in quel preciso momento che le strategie di sopravvivenza, ormai diventate  “stili di sopravvivenza” ripetitivi, ovvero tipizzazioni rigide del carattere, arrestano il  nostro processo di crescita (emotiva ma in un certo senso anche biologica).

Le vecchie strategie, infatti, non ci permettono né plasticità né libertà, bloccano la nostra creatività e impediscono all’innata vitalità di fiorire.

Le vecchie strategie, ci fanno sentire inadatti alle situazioni in cui ci troviamo e rinforzano il nostro senso di inadeguatezza e i giudizi negativi che abbiamo su noi stessi.

Allo stesso tempo è utile tenere a mente che, sempre le vecchie strategie,  sono state la nostra risorsa per sopravvivere allora, ed è questo il punto che dobbiamo tenere a fuoco per riuscire a vederle con occhio compassionevole e grato, invece che negativo e auto colpevolizzante.

Giudicare negativamente il nostro stile di sopravvivenza, ovvero la nostra tipizzazione di carattere, che oggi ci fa stare male, conduce a rinforzare quella distorsione, a renderla assoluta e a farci chiudere sempre più strettamente in essa.

Al contrario, paradossalmente, vedere lo stile di sopravvivenza per ciò che è stato, cioè una modalità creativa per permettere al nostro originario slancio vitale di esprimersi, una nostra risorsa preziosa, ci permette di raggiungere gradi sempre maggiori di libertà nei suoi confronti.

E in tutto questo la Natura che ruolo gioca?

La Natura svolge un ruolo di prim’ordine, manco a dirlo, perché tornando ad essa e sviluppando una capacità di ascolto e connessione intima e profonda, come quella che viene spesso sostenuta in un bagno di foresta, piuttosto che in esperienze di biofilia in senso ampio, abbiamo la grande opportunità di entrare in contatto con un sistema vivente funzionante, che non ha subito alcun turbamento traumatico.

Osservare il comportamento di una pianta, un seme, un albero o un fiore, ci consente di ricontattare il nucleo vitale che abita ognuno di noi e che è precedente il trauma e con esso il conseguente insieme di adattamenti e distorsioni adottati a fini di sopravvivenza.

Tutto ciò   ci invita a tornare a fluire armoniosamente con l’istinto primigenio allo sviluppo, alla crescita, al nostro intimo sentirci orientati alla “luce” (in senso metaforico oltre che letterale).

Da questo punto di vista, trovo estremamente utile e funzionale iniziare un ciclo di esperienze ecoterapeutiche proprio in autunno, nella stagione che invita ad osservare e ad ascoltare attentamente.

L’autunno è infatti la stagione del calmo dimorare interiore per eccellenza.

E’ il periodo dell’anno che segue il rutilante e festoso “baccano” estivo e che consente di acquietare pensieri e giudizi, attività mentali che separano e comparano, per trovare conforto in un ascolto interiore ampio e includente, capace di abitare il paradosso e la molteplicità dell’essere in modo accogliente.

Abbiamo infatti noi tutti bisogno di tornare ad abitare la complessità, normalizzandola, integrandola in uno stile di vita più in contatto e connesso con i cicli naturali, per ritrovare la nostra innata capacità di nascere e rinascere, spingerci verso la luce, attraversare il buio della terra (e dell’anima) come un seme sa fare e incontrare,  i terreni fertili  e adatti al nostro sviluppo interiore, proprio come una pianta sa fare.

La Natura non giudica ma discerne.

La Natura non separa ma ottimizza.

La Natura non affretta ma accoglie.

Il tutto, manco a dirlo, con estrema  naturalezza e cuore saggio.

Qualcosa risuona in quello che hai letto?

 Scopri cosa possiamo fare insieme

CIAO, IO SONO FRANCESCA

Sono una psicologa clinica, forest bathing trainer e mindfulness counselor.
Ho approfondito il mio interesse per l’ecopsicologia con un master in Ecoterapia e Ecologia del profondo, ma soprattutto con la scelta di vivere in un bosco.

Attualmente sono specializzanda presso l’Istituto di Psicanalisi Relazionale e Psicologia del Sé a Roma.

Leggi di più

Ho una laurea magistrale in psicologia clinica e dinamica, nella quale ho approfondito i benefici dell’ecoterapia e delle immersioni sensoriali nel bosco, associati alla Terapia Focalizzata sulla Compassione di Gilbert e all’ecologia del profondo. Sono coautrice dell’articolo “La psicanalisi e gli spazi verdi”, contenuto all’interno del libro Salvarsi con il verde – la rivoluzione del metro quadro vegetale che mette in luce gli aspetti terapeutici della natura in una seduta psicoanalitica.

Mi sono diplomata facilitatrice del metodo Feeding Your Demons® con Lama Tsultrim Allione, che ne è la creatrice. Si tratta di una pratica che consente un lavoro approfondito sugli aspetti distruttivi della nostra psiche, con una lettura che integra lo Dzog Chen a un lavoro gestalitico sui blocchi interiori.

Lama Tsultrim è una insegnante di buddhismo di livello internazionale oltre che l’autrice di numerose pubblicazioni. Si concentra sugli insegnamenti di Dzog Chen e sul lignaggio di Machig Labdrön, fondatrice del lignaggio Chöd.

Al Tara Mandala Center, in Colorado (USA)  ho approfondito le relazioni tra psicodharma e psicologia occidentale  acura di Lama Tsultrim Allione, da cui ho ricevuto l’iniziazione alla pratica del mandala delle dakini, con un focus specifico sul femminile illuminato.

Sono insegnante certificata di EcoNidra, con un focus specifico sulle tecniche di rilassamento in natura a indirizzo psicosintetico e sulle pratiche di consapevolezza negli stati ipnagogici.

Sono allieva della Bert Hellinger Schule, una scuola di formazione orientata ai contenuti e alle intuizioni della Hellinger Sciencia®, la scienza di tutte le nostre relazioni, fondata da Bert Hellinger, padre delle costellazioni familiari praticate e insegnate in tutto il mondo.

Ho frequentato  il  Compassion Focused Therapy – Training di 1° livello del   “Compassionate Mind – Italia”, emanazione della Compassionate Mind Foundation Inglese di Paul Gilbert.

Ho coltivato il mio interesse per l’espansione degli stati di coscienza a scopo terapeutico,  frequentando l’Awakened Mind Training presso l’Arthur Findlay College, Londra (UK), dove tutt’ora approfondisco e pratico la mediumship.

Ho studiato e praticato il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep con Charley Morley insegnante di sogno lucido e autore, tra gli altri, del libro Wake Up to Sleep: una guida pratica per trasformare stress e trauma e ristabilire un buon equilibrio emotivo. Il protocollo Mindfulness of Dream & Sleep aiuta a ridurre lo stress prima di coricarsi e  a ottimizzare la qualità del sonno.

Ho approfondito gli studi con Joanna Macy alla School for The Great Turning, che mette in evidenza i punti di incontro tra saggezza personale, ecologica e spirituale per rafforzare il self empowerment e incoraggiare la guarigione del pianeta.